La Mostra
“Se fossi più sicuro del mio mestiere metterei fuori fieramente la mia insegna: ‘Qui si puliscono le parole…’. Scrostare parole, lustrare vocaboli: duro, ma utile mestiere”.
Le parole dello scrittore e poeta svizzero Edmond Gilliard, definito “un artigiano della parola”, costituiscono il punto di partenza della mostra Alchemilla: come il lavoro del poeta è basato su una scelta accurata dei vocaboli adatti per la composizione del verso, così il mestiere dell’arte trova compimento in una riformulazione delle forme astratte.
Lo spettatore di Alchemilla viene calato in un contesto onirico, in una dimensione di dèjà vu.
Le opere esposte si relazionano tra di loro e, in questo “stare insieme”, alterano leggermente il proprio senso, come se fossero soggette a un processo alchemico che favorisce una sottile alterazione linguistica.
Il titolo della mostra prende infatti spunto da una delle piante più note agli alchimisti: l’alchemilla (A. vulgaris) o “erba stella”, considerata pregiata per la goccia di rugiada che spesso conserva all’interno della sua foglia, e che resiste al processo di evaporazione. La perla di rugiada protetta dalla pianta è un elemento ricco di principi curativi e può rappresentare anche una forma scultorea modellata, raffinata e lustrata dalla pianta stessa.

Il Luogo
All’interno delle otto sale di Palazzo Vizzani-Sanguinetti, disabitate da molti anni, i lavori artistici degli artisti in mostra dialogano tra loro come fossero parole, lette o sussurrate, che “circolano nella penombra e gonfiano i tendaggi”, per parafrasare un verso del poeta francese Louis Émié.
Ogni opera si adatta allo spazio, è pensata in relazione alle altre e in funzione della luce. L’illuminazione valorizza i dettagli dei lavori e, al tempo stesso, impreziosisce il contesto architettonico di pregio degli ambienti, che risultano “naturalmente immersivi” anche senza ricorrere a espedienti tecnologici.
Gli Artisti
David Casini
Montevarchi, 1973
Cuoghi Corsello
Sermide, 1965; Bologna, 1964
Alessandro Ferri
Milano, 1983
Claudia Losi
Piacenza, 1971
T-Yong Chung
Tae-Gu, 1977
A Cura di
L’esposizione è a cura di Fulvio Chimento. Organizzata da Associazione Alchemilla APS in collaborazione con Associazione Controcorrente. Progetto grafico Elisa Campagnaro.