La Mostra
I Giardini di Artemide trova la sua ispirazione nelle parole del poeta e scalatore Giovanni Cenacchi che, per descrivere il sentiero di Pian de ra Spines, disse:
“Lo spazio dei boschi di fondovalle e delle selve alle pendici delle grandi pareti è dunque un regno delle linee curve. Sul trono di questo regno gli antichi Greci posero la dea Artemide, figlia semprevergine di Zeus e di Leto, divinità dei monti e dei boschi in cui amava scorrazzare senza sosta con arco, faretra e un corteo di ninfe e fanciulle di nove anni di età, le “arktoi” (orse).”
La mostra consacra, quindi, proprio ad Artemide, una porzione del territorio dolomitico e marca questa presenza attraverso gli interventi degli artisti coinvolti, con lo scopo di stimolare un esercizio percettivo del rapporto tra uomo e natura.
Le opere degli artisti determinano una modificazione, seppur lieve, all’interno dell’ambiente naturale, trasformando una parte del sentiero in un “giardino” ideale. Le opere presenti possono quindi essere lette nella propria valenza estetica e funzionale, oppure acquisire valore di “offerte” disinteressate alla natura, ma anche manifestarsi quali tangibili presenze del passaggio della dea.
Il Luogo
L’area di intervento de I giardini di Artemide coincide con il primo tratto del sentiero di Pian de ra Spines, collocato nei pressi di Fiames, caratterizzata per la presenza di boschi e sinuosità che compongono il letto del fiume Boite. Questo tratto si trasforma idealmente nel Regno di Artemide, la cui presenza è rintracciabile secondo la visione classica ovunque siano presenti sulla terra “ombrose montagne, deserte o ammantate di boschi, dove scorrono freschi ruscelli e stagnano limpidi laghetti” (Treccani).
Gli Artisti
Margherita Morgantin
Venezia, 1971
Margherita Morgantin propone l’idea di una mini-residenza in alta quota collegata al sentiero di Pian de ra Spines. Qui sono presenti due frecce allestite nel tronco di alberi: una indica esattamente la direzione di Baita Lerosa (2071 m.), dove l’artista trascorre un periodo di permanenza solitaria finalizzato allo sviluppo del suo progetto per I giardini di Artemide; l’altra indica la Piccola Croda Rossa, rifugio nei pressi del Lago di Fosses, residenza di pastori durante il periodo estivo per condurre i greggi in alpeggio.
Italo Zuffi
Imola, 1969
Per I giardini di Artemide Italo Zuffi presenta due nuove opere: Una specie di illusione e Abbinamento. Anche all’interno di una dimensione naturalistica, la ricerca di Italo Zuffi riesce a adattarsi al contesto mantenendo intatto il proprio campo di indagine: la capacità di muoversi sul confine poetico del non detto, l’esasperazione del dettaglio, l’influsso di una forza invisibile sulla materia apparentemente statica, ma in realtà in perpetuo, segreto movimento.
Residenza artistica di T-yong Chung
Nel mese di marzo del 2022 l’artista coreano T-yong Chung ha coinvolto gli studenti del Liceo Artistico di Cortina in un workshop della durata di una settimana. Questa esperienza ha portato alla nascita di due installazioni che costituiscono una riflessione sul tema della forma circolare: Shining e Traccia. I lavori dello scultore coreano rimandano al senso di vuoto e di spazio, ma anche all’idea di fecondità e di gestazione, tutte caratteristiche riconducibili ad Artemide. In questo contesto le opere creano un clima di “accoglienza”, “mistero”, senso di scoperta: il visitatore si muove all’interno del bosco e del sentiero come in un giardino, alla ricerca di sorprendenti ritrovamenti.
Il Percorso
Questa è la mappa del sentiero Pian de Ra Spines, su cui sono collocate le opere. Ogni pin mostra la posizione di un’opera: cliccaci sopra per visualizzare la didascalia!
4 - T-yong Chung,
Shining, 2022
3 - Italo Zuffi,
Abbinamento
2 - Margherita
Morgantin,
arawa aramis
anaramis akawa,
2022
1 - T-yong Chung,
Traccia, 2022
4 - T-yong Chung,
Shining, 2022
3 - Italo Zuffi,
Abbinamento
2 - Margherita
Morgantin,
arawa aramis
anaramis akawa,
2022
1 - T-yong Chung,
Traccia, 2022
4 - T-yong Chung,
Shining, 2022
3 - Italo Zuffi,
Abbinamento
2 - Margherita
Morgantin,
arawa aramis
anaramis akawa,
2022
1 - T-yong Chung,
Traccia, 2022
4 - T-yong Chung,
Shining, 2022
3 - Italo Zuffi,
Abbinamento
2 - Margherita
Morgantin,
arawa aramis
anaramis akawa,
2022
1 - T-yong Chung,
Traccia, 2022
5 - Italo Zuffi,
Una specie di illusione,
2022
6 - Margherita
Morgantin,
arawa aramis anaramis akawa,
2022
Info utili
Ingresso: libero.
Inaugurazione: sabato 23 luglio ore 11 sentiero Pian de ra Spines (ritrovo entrata Camping Olympia).
In occasione dell’inaugurazione saranno presenti i curatori e gli artisti.
Informazioni per il pubblico: museo@regole.it – Tel. 0436 866222.
Ufficio stampa: Irene Guzman – irenegzm@gmail.com – Tel. 349 1250956.
A Cura di
L’esposizione è a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli.
Con il patrocinio del Comune di Cortina e in collaborazione con Regole d’Ampezzo e Liceo Artistico di Cortina.
Progetto grafico e supporto di Quiqueg agenzia creativa (Milano).